Mostra personale di Roberto Baldazzini in occasione del BETTY B Festival 2018, a Vignola!
Dal 2 al 10 giugno presso le sale al piano terra della Rocca di Vignola, Piazza dei Contrari, 4 - Vignola (MO)
Inaugurazione: sabato 2 giugno con la presenza dell'artista.
Apertura: da martedì a sabato 9.00/12.00 - 15.30/19.00; domenica e festivi 10.30/13.00 - 15.30/19.00.
L’Immaginario Femminile di Roberto Baldazzini
I contorni del mondo
Il salotto borghese della sofisticata Chiara Rosenberg, il suburbio fatiscente della giovane squatter Aura, la foresta pietrificata in Arizona della guru Lilith, le innevate colline emiliane del partigiano Diego, i set cinematografici hollywoodiani di Stella Noris, il superaccessoriato club sadomaso Fixtown di Debra, sono solo alcuni dei luoghi minuziosamente ritratti, storia dopo storia, dal pennello di Baldazzini, e di conseguenza esplorati dai suoi lettori, che lo seguono, sempre più numerosi, da oltre un trentennio.
Baldazzini sembrerebbe ambire a ridisegnare mano a mano, con pazienza certosina, i contorni del mondo (spostandosi però solo lo stretto necessario dalla natia Vignola), riplasmandolo con il suo implacabile segno, che piega maniacalmente ogni forma, da quelle di un levigato corpo femminile a quelle di un qualsiasi insignificante oggetto, alle ragioni della curva, rendendo tutto morbido, tattile e sensuale.
Un segno che si è appropriato sia dell'immacolato universo della linea chiara d’ascendenza franco-belga (Edgar P. Jacobs, Hergé) sia di quello più noir del fumetto classico statunitense (Alex Raymond, Chester Gould), filtrandoli però attraverso lo sguardo gelido, impersonale, sarcastico dei pittori pop britannici e americani (Allen Jones, Roy Lichtenstein), giungendo così a una personalissima sintesi.
Un segno in costante evoluzione e ricerca di senso, frutto di un'indagine destinata a non esaurirsi mai, cominciata dalle prime pubblicazioni sotterranee di fine anni settanta, come la fanzine“Pinguino Guadalupa”, realizzata assieme a Igort, Daniele Brolli e Gianfranco Vanni, e proseguita fino al volume Hollywoodland, sceneggiato da Michele Masiero, ancora in corso d'opera e di prossima pubblicazione per Sergio Bonelli editore. Un segno che Baldazzini non solo non rinnega o tradisce nel passaggio dall'inchiostro di china ai colori acrilici (o più recentemente alla stampa digitale di grande formato), ma anzi lascia che si riversi pure nella sua produzione pittorica.
A caratterizzare visivamente e concettualmente le sue opere è infatti un continuo rimescolamento di carte tra fumetto e pittura, nella ricerca di tutte le loro possibili intersezioni, della compenetrazione di un linguaggio nell’altro, a partire anche dai soggetti rappresentati senza soluzione di continuità: ritratti di icone cinematografiche come Sophia Loren alternati a quelli di Chiara Rosenberg (protagonista di un suo celebre fumetto erotico), fate dal sapore fantasy alternate a schegge pop di banal life anni '50.
La singolarità e la seducente ambiguità dei suoi quadri, con quel tanto di indecifrabile che crea un effetto di straniamento e sospensione, derivano proprio dalle tensioni provocate dalla convivenza forzata dei due mezzi espressivi in un unico contesto. Un accostamento ossimorico - fissità e antinarratività pittoriche da una parte, e dinamicità e narratività fumettistiche dall’altra -, senza sopraffazioni definitive, che provoca una continua vibrazione interna, in quadri solo apparentemente statici.
Gastone Mencherini