Inverno 1943. Dopo l’armistizio dell’8 settembre, l’Italia ha dichiarato guerra alla Germania, nasce la Repubblica sociale di Salò e scoppia la guerra civile. Nel frattempo, il giovane Diego Varruti deve scegliere da che parte stare: se combattere a fianco dei nazisti insieme al padre gerarca - fascista, oppure battersi con Luisa e i suoi compagni partigiani per una nuova Italia, libera e democratica.
Ambientato nell’Appenino modenese, dove nel biennio 1943-45 avvennero molti fatti storici citati in questo racconto, L’inverno di Diego ha nel paesaggio un grande protagonista: un vero e proprio atto d’amore dell’autore nei confronti della sua terra natale, dei suoi personaggi, e delle storie che l’hanno attraversato. La precisa ricostruzione storica completa il cast di questa grande storia d’amore e di formazione durante la Resistenza partigiana, facendo rivivere una della pagine più drammatiche della Seconda guerra mondiale attraverso lo scontro generazionale padre-figlio, ancora oggi fonte di discussione.
In anteprima su Fumettologica le prime 14 pagine:
www.fumettologica.it/galleria/linverno-di-diego-di-roberto-baldazzini/
Intervista di Federica di Maio:
www.lovepress.it/intervista-a-roberto-baldazzini-prima-durante-e-dopo-linverno-di-diego/
Recensione di Alessandro Trevisani:
www.postcardcult.com/articolo.asp?id=6512&sezione=11
Valentino Sergi su Comic - Soon:
www.comic-soon.com/2013/11/recensione-roberto-baldazzini-inverno-di-diego.html
Intervista e recensione di Andrea Fiamma per Comicus:
Intervista di Renato Pallavicini per L'Unità:
cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/2600000/2597341.xml?key=Renato+Pallavicini&first=1&orderby=1&f=fir
Recensione di Nicola D'Agostino per Panorama.it:
cultura.panorama.it/fumetti/Baldazzini-fumetto-resistenza-Inverno-di-Diego
Recensione di Silvano Mezzavilla apparsa su Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi:
www.silvanomezzavilla.com/2013/12/30-dicembre-2013-linverno-di-diego.html?spref=fb
Un parere, dopo la lettura, di Giovanni Trimeri:
"L'ho letto d'un fiato. Non era facile trattare un argomento così duro, amaro, doloroso senza farne del pietismo o senza scivolare in un qualunquismo che alla fine vuole accontentare tutti e tacitare coscienze... La storia coinvolge per quello che dice, ma sopratutto per quei piccoli cenni (particolari) che insinua senza far pesare. Un narrare per avvolgere dentro una temperie di cui tanto si parla e poco, in fondo si vuol conoscere fin nelle pieghe più drammatiche, nelle sue trame e voragini più fitte e più profonde. Grazie per questo lavoro che ravviva le conoscenze e nel contempo incita a valori solidi (in questo tempo di valori usa e getta)!"